Generazione Z alle corde: quale futuro ereditano?
Come appare il futuro ai nostri giovani? Come appare il futuro a coloro che tra dieci, quindici anni dovranno sostenere il carico socioeconomico in parte creato anche in questo ultimo anno e mezzo?
Come appare il futuro ai nostri giovani? Come appare il futuro a coloro che tra dieci, quindici anni dovranno sostenere il carico socioeconomico in parte creato anche in questo ultimo anno e mezzo?
Oggi, 1° giugno ’21, stiamo vivendo un’altra vigilia della Festa della Repubblica: giorno di festa in cui si preparano i festeggiamenti per celebrare l’Anniversario della nascita della nazione italiana. Quest’anno però il clima che precede questo avvenimento tanto importante è accompagnato da un clima di rinascita e speranza: da oggi, infatti, i ristoranti e bar possono essere allestiti anche all’interno, segnando così un altro passo verso il ritorno alla normalità.
Ascoltando la classifica degli sprechi di Sebastiano Barisoni su Radio 24, ho realizzato quanto i furbetti non riescano quasi neanche più ad indignarmi, viviamo in un paese in cui chi è virtuoso è scemo.
L’incertezza a cui siamo esposti in quanto umani non è solo qualcosa da cui dobbiamo difenderci, bensì qualcosa da coltivare per trarne vantaggio essendo “Antifragili” concetto che viene spiegato da Taleb come l’attitudine di alcuni sistemi di modificarsi e migliorare a fronte di sollecitazioni, fattori di stress, volatilità, disordine.
Facendo un giro per blog “startuppari” mi sono imbattuta in Misal G. M. che ha ispirato una riflessione su business idea, mindset e skills.
La cura non deve esaurirsi nel prossimo futuro, ma deve continuare grazie a tutti coloro che oggi vivono la tragedia del Covid19 da giovani e che domani saranno adulti proprio come è successo in un’altra epoca – non lontana – alla mia generazione. Spetta ai giovani di oggi mantenere il ricordo e la memoria di ciò che stanno vivendo, utilizzando i numerosi strumenti, anche tecnologici, che hanno a disposizione.
Una stagione straordinaria che non può che concludersi in modo straordinario: in Premier League e in Serie A è ancora tutto aperto per gli ultimi due posti che garantirebbero l’accesso alla prossima Champions League; in Inghilterra se li giocano Chelsea, Liverpool e Leicester, in Italia Milan, Napoli e Juventus. In palio c’è la gloria ma anche tanti danari.
Per qualche giorno ho avuto modo di perdermi tra colline lucane e, immersa tra campi di grano e ulivi, mi è sembrato di ritrovare una realtà che pensavo non esistesse più. Questa realtà mi ha ricordato le liriche di Leopardi e le ideologie sottostanti il suo pensiero concernente il Pessimismo Storico: “gli antichi, immersi nella Natura non contaminata dalla scienza e strumenti tecnologici, sono riusciti a trovare la loro felicità e serenità. Tuttavia, dopo che la Ragione insieme al Progresso ha preso sopravvento sulla natura, osservandola e studiandola, questa felicità si è persa ed è stata sostituita da turbamento e malesseri esistenziali, che tutt’ora pullulano nel mondo.”
Sono di poche ore fa le notizie di nuovi bombardamenti sulla Striscia di Gaza e non solo: le immagini della spianata del Tempio di Gerusalemme invasa da fumo e militari hanno fatto il giro del mondo. Ad innescare questo ennesimo attacco è stato la vicenda degli sgomberi nel quartiere di Sheick Jarrah, ma questo evento è solo l’ultimo di una lunga serie che vedono contrapposta la popolazione palestinese e quella israeliana da più di mezzo secolo. Ma quanto ne sappiamo realmente su questa guerra?
Pensavate che l’esplosione della centrale nucleare Ucraina facesse solo parte del passato? A volte i vecchi fantasmi tornano per tormentarci e ricordarci le nostre mancanze.