L’Analisi

Materie Prime Critiche: La Sfida Strategica dell’UE tra Transizione Ecologica, Dipendenze Globali e Urban Mining

Questo articolo esplora l’importanza strategica delle materie prime critiche per l’Unione Europea, essenziali per la doppia transizione: ecologica e digitale.
Purtroppo sia l’Italia che l’Unione Europea sono fortemente dipendenti dalle importazioni di questi materiali, principalmente provenienti da pochi paesi.
Questo scenario evidenzia la vulnerabilità delle catene del valore europee, esacerbata dalla recente crisi sanitaria e da quelle geopolitiche.
Per mitigare tale dipendenza, l’UE ha stabilito una serie di obiettivi strategici, tra cui il rafforzamento delle catene del valore, la diversificazione delle fonti di approvvigionamento e l’aumento delle sostenibilità e circolarità dei materiali e dei prodotti.
L’Urban Mining e il riciclo dei RAEE rappresentano due leve strategiche importanti, tuttavia da sole non bastano; è necessario un approccio integrato e sistemico

Una sfida chiamata Imprenditoria Femminile tra gender investment gap e agevolazioni

Ancora oggi vige un problema di sottorappresentazione femminile tra le occupazioni e posizioni lavorative maggiormente redditizie. Una donna ingegnere, piuttosto che chirurgo o direttrice di banca purtroppo costituisce ancora un’eccezione e in generale all’interno delle aziende le donne sembrano essere “relegate” prevalentemente lontano dai vertici dell’organigramma aziendale, per non parlare delle donne imprenditrici che rappresentano una netta minoranza (in Italia le imprese guidate da donne nel 2021 erano un milione e 342mila, ossia solo il 22% del totale).
In questo articolo si cercherà di analizzare le peculiarità dell’impresa a conduzione femminile e di riflesso la figura dell’imprenditrice in termini di propensione al rischio, aspirazioni, core-business e performance aziendale in modo da comprendere differenze ed affinità con la più “tradizionale” impresa a guida maschile.

Ambiente e Unione Europea

Futuro. Quante volte sentiamo parlare di futuro in relazione a problemi e pericoli imminenti? Quante volte scegliamo deliberatamente di rimandare ad un tempo indefinito la risoluzione di questioni che meriterebbero una risposta “ora” e non “dopo”? In un mondo in cui il futuro è domani e il passato era ieri non possiamo permetterci di sprecare il prezioso tempo a nostra disposizione, soprattutto quando in palio c’è la sopravvivenza dell’intera umanità. Volendo essere concreti, questo è il caso del cambiamento climatico e della crisi del sistema ambientale.

QUOTE DI GENERE – CONDIZIONE NECESSARIA MA NON SUFFICIENTE PER SUPERARE IL SOFFITTO DI CRISTALLO

Il fatto che le donne storicamente abbiano avuto minori possibilità di partecipazione sociale, politica ed economica in ragione unicamente del loro genere è un fatto ormai assodato.
Le differenze di genere, seppure oggi siano meno significative rispetto al passato, continuano a persistere all’interno della nostra società, tanto è vero che si parla tuttora di gender gap ovvero di divario sociale e professionale fra il genere maschile e quello femminile.
Quali sono state, dunque, le principali iniziative messe in campo per porre rimedio a questa situazione?
Le quote di genere rientrano senz’altro tra queste. Ma che cosa sono esattamente? Era necessaria la loro imposizione per legge? Servono? E soprattutto, consentono di superare il soffitto di cristallo? Andiamo ad analizzare il tema in questo articolo.

Un anno dal ritorno dei talebani a Kabul: intervista a Giuliano Battiston

Nell’agosto del 2021 la notizia del ritorno dei talebani a Kabul aveva monopolizzato le prime pagine dei giornali, ma com’è la situazione in Afghanistan a distanza di un anno da quando si è completato il ritiro dell’esercito statunitense? Ne abbiamo parlato con Giuliano Battiston, giornalista e ricercatore freelance, direttore dell’associazione di giornalisti indipendenti Lettera22 e contributor di ISPI, che si dedica all’Afghanistan dal 2008 con viaggi, ricerche e saggi.

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