Per chi si fosse perso la vicenda del titolo azionario di GameStop, qua raccontata in modo eccessivamente sintetico, in calce alcuni link che consiglio di consultare.
La vicenda può essere sintetizzata malamente così: un folto gruppo di utenti Reddit, TikTok, Twitter e YouTube si è organizzato attraverso i suddetti social network per acquistare e non rivendere il titolo di GameStop Corp (GME) facendo schizzare le sue quotazioni dell’800%. L’avvenimento ha suscitato scalpore anche per motivi etici e morali che hanno gonfiato la vela del titolo, ossia la contrapposizione agli Short Seller che avevano preso di mira il titolo scommettendo pesantemente sul suo tracollo.
Tutto sembra aver avuto inizio con Keith Gills alias “Roaring Kitty”.
Keith Patrick Gills è un consulente finanziario del Massachusetts, ha 34 anni e ha lavorato per la grande compagnia di assicurazioni MassMutual.
La personale crociata del Gattino Ruggente per convincere che GME è un titolo sottostimato inizia a metà del 2019 quando rende noto su Reddit di averci investito personalmente 53,000 dollari. Tutte le community sul trading online, che siano subreddit o altri blog, lo additano come pazzo suggerendogli a gran voce di vendere il più in fretta possibile un titolo sulla carta allora destinato a fare la fine di BlockBuster. Keith non si fa scoraggiare e inizia una produzione massiva di contenuti su diversi social media per convincere che il titolo in questione sia in realtà una miniera d’oro. La sua teoria non convenzionale attira così l’interesse di un gruppo ristretto, tra i quali un certo Michael Burry, investitore reso famoso dal libro “The Big Short” (se non l’avete letto, guardate almeno il film: molto consigliato). A metà 2020 apre un canale YouTube, dove inizia a pubblicare una serie di live che hanno come tema centrale GameStop e i mercati finanziari. Ad agosto la svolta: Ryan Cohen, imprenditore che ha fatto fortuna con Chewy.com, si interessa a GameStop e inizia ad acquisirne le quote. E così, come una profezia che si auto-avvera, GME sale e i 53,000 dollari di Keith diventano un milione di dollari. A dicembre Gill celebra il titolo che toccava quota 20$ ad azione, ma il bello deve ancora arrivare. A gennaio Cohen entra a far parte del CdA di GameStop e il titolo vola, per poi ristabilizzarsi. Keith in un video mostra che non ha abbandonato la sua posizione nonostante la grande occasione presentatasi, di fatto rinunciando ad un profitto di 15 milioni di dollari. La community che lo segue è in visibilio e i fan iniziano con sempre più convinzione a seguirne l’esempio comprando il titolo. Venerdì il titolo ha compiuto un ulteriore balzo remunerando il Gattino Ruggente, i suoi seguaci e Ryan Cohen che ora, grazie alla quota detenuta in GameStop, è miliardario.
Questo è ovviamente solo un punto di vista della storia, ma che ci può raccontare come un influencer possa di fatto manipolare il mercato, anche se la manipolazione in senso stretto è da dimostrare, e riuscire a battere i vecchi colossi di Wall Street come Melvin Capital, che vedendo il titolo salire hanno scommesso pesantemente al ribasso attraverso lo Short Selling del titolo, perdendo, per ora, oltre 20 miliardi di dollari. La mia formazione universitaria mi fa pensare che alla fine il pesce più grosso finirà per mangiare il più piccolo e che dunque la linea di difesa innalzata da Roaring Kitty dovrà cedere una volta che i riflettori si sposteranno dalla vicenda. Riflettori che hanno però nel frattempo attirato l’attenzione di Elon Musk, che con un Tweet “GameStonk” ha fatto volare il titolo, e della parlamentare Alexandria Ocasio-Cortez, che si è schierata dalla parte dei piccoli investitori chiaramente svantaggiati dalla sospensione delle transazioni del titolo sulla piattaforma RobinHood.
L’epico braccio di ferro tra piccoli investitori e grandi hedge funds ha sicuramente pochi precedenti e sottolinea più verità: da una parte il diffuso odio verso i padroni di Wall Street che giocano con le prestazioni delle imprese e la vita della gente – non è un’iperbole, ricordiamoci la crisi dei Mutui Subprime – e dall’altra la potenza delle communities online. Il movimento di Roaring Kitty è partito come un meme per diventare un’azione collettiva estremamente partecipata – si parla di persone che stanno rischiando i propri risparmi – e dall’elevato impatto. Oggi le vere rivoluzioni sociali e culturali non avvengono in piazza o in parlamento, ma nei blog con un hashtag o un meme. Un osservatore esterno non può che schernire e accusare di poca serietà chi si burla del sistema da dietro una tastiera, ma quell’osservatore dovrebbe riflettere sul fatto che tutti i troll e le battute al vetriolo, sono segnali di veri movimenti culturali che non possono passare inosservati. Coscienti di questo, gli stessi social network stanno combattendo in prima linea contro fake news e contenuti controversi, imponendo di fatto una censura a chi non rispetta prestabilite norme etiche e morali. Un’idea non ha mai avuto un potenziale più grande.
La distanza che separa lo specchio della società raccontato dai media ufficiali e dalla classe dirigente da ciò che muove nel sottobosco di internet è impressionante. Ogni tanto un fenomeno come questo squarcia il velo tra le due realtà e Wall Street viene sorpresa e sconvolta da un Gattino Ruggente.
https://edition.cnn.com/2021/01/30/business/gamestop-reddit-rebellion-explained/index.html
https://www.nytimes.com/2021/01/29/technology/roaring-kitty-reddit-gamestop-markets.html
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