Economia e ambiente: cosa sono i Green Jobs?

La crescita economica e la lotta all’emergenza climatica non sono due rette parallele, piani da concepire e realizzare separatamente, ma due mondi strettamente legati l’uno all’altro: ciò risulta evidente quando parliamo di Green Jobs.

Ripresa economica e tutela dell’ambiente: due temi centrali nel dibattito pubblico, due obiettivi da conquistare il più presto possibile e due aspetti cruciali da cui dipende il futuro di intere generazioni. La crescita economica e la lotta all’emergenza climatica non sono due rette parallele, piani da concepire e realizzare separatamente, ma due mondi strettamente legati l’uno all’altro. Ciò risulta evidente quando si parla di Green economy e Green Jobs.

Che cosa sono i Green Jobs?

Secondo l’UNEP (United Nations Environment Programme), l’agenzia dell’Onu che opera nel campo della tutela ambientale, si definiscono Green Jobs “quelle occupazioni nei settori dell’agricoltura, del manifatturiero, nell’ambito della ricerca e sviluppo, dell’amministrazione e dei servizi che contribuiscono in maniera incisiva a preservare o restaurare la qualità ambientale”. I Green Jobs sono tutti quei lavori che aiutano a proteggere la terra, pensando allo sviluppo umano senza impattare in modo negativo sull’ambiente: in poche parole, il loro scopo è guidare la transizione ecologica.

Le attività che rientrano nella categoria dei Green Jobs si focalizzano sull’utilizzo di fonti rinnovabili e sulla riduzione delle emissioni inquinanti; centrali sono anche la gestione e il recupero dell’acqua, la purificazione dell’aria e lo sviluppo di combustibili biologici. Rimarrete stupiti nel scoprire quanto è ampia e variegata la gamma di settori che fanno parte di questo mondo, come la cucina sostenibile, l’agricoltura per la rivalutazione dei territori, la costruzione di infrastrutture che proteggano la biodiversità e l’informatica ambientale. Tra i Green Jobs più richiesti sul mercato del lavoro vi sono il progettista e l’installatore di impianti solari fotovoltaici ed eolici, l’esperto in bioarchitettura e bioedilizia, l’eco-avvocato (specializzato in legislazione ambientale), il green designer, l’eco-chef, il chimico ambientale e moltissimi altri.

Con l’arrivo dei fondi del Recovery Plan i professionisti di questi settori saranno ancora più ricercati: è infatti noto come nel Next Generation EU molti siano i progetti e i fondi destinati alla cura dell’ambiente e alla protezione del nostro ecosistema, per un’Europa “più verde, più digitale e più resiliente”. L’idea è proprio quella di fare in modo che la tutela dell’ambiente non sia un “costo”, ma abbia anche ricadute economiche positive, contribuendo alla maggior crescita del PIL in Italia come altrove.

Qual è la situazione attuale in Italia?

Ogni anno il rapporto GreenItaly della Fondazione Symbola, che opera nell’ambito della sostenibilità e della cultura, fornisce un bilancio dei Green Jobs in Italia. Circa il 13% dei lavoratori italiani si occupa di green economy e i numeri sono in aumento: nel 2019 sono stati attivati più di mezzo milione di contratti di lavoro presso aziende che si occupano di tematiche legate alla sostenibilità. A questo si aggiunge anche che Milano è al settimo posto a livello mondiale tra le città con la più alta concentrazione di professionisti nell’ambito della sostenibilità ambientale, secondo l’ultimo report di Linkedin (preceduta nella top 10 da Stoccolma, Helsinki, Amsterdam, Zurigo, Vancouver e Londra e seguita da Auckland, Melbourne e Washington). Il rapporto GreenItaly ha anche evidenziato i dieci mestieri green del futuro italiano e al primo posto, nel Paese con una delle cucine migliori al mondo, c’è proprio il “cuoco sostenibile”, attento ai marchi di qualità, alle produzioni biologiche e a chilometro zero e soprattutto ad evitare gli sprechi, riutilizzando materiali e scarti.

Green Jobs e crescita economica

La protezione del nostro Pianeta ha quindi anche un valore economico importante. I Green Jobs sono occupazioni che preservano l’ambiente e l’ecosistema del luogo in cui si opera, ma che fanno bene anche al PIL del Paese: solo negli Stati Uniti, ad esempio, il report dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico per il G7 stima che il settore delle energie rinnovabili potrebbe portare entro il 2030 alla creazione di 2.1 milioni di posti di lavoro nel settore energetico eolico, 6.3 milioni in quello fotovoltaico solare, 12 milioni nell’agricoltura relativa ai biocombustibili e 4 milioni nel settore dell’energia pulita.

Secondo l’Organizzazione Internazionale del lavoro, ci saranno 24 milioni di posti di lavoro in più nel mondo entro il 2030 se rispetteremo l’Accordo di Parigi sul clima; il settore dell’eco sostenibilità permette quindi la creazione di centinaia di migliaia di posti di lavoro, che possono interessare soprattutto i giovani e indirizzarli nella scelta del loro percorso di studi.

Come tutte le rivoluzioni tecnologiche della storia, anche con questa verranno distrutti posti di lavoro ormai obsoleti, ma ne verranno creati molti altri: certo è che una rivoluzione green è necessaria, perché senza di essa non avremo alcun futuro.

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