Nuove Imprese a Tasso Zero. Compiliamo insieme la prima parte della domanda

Questo è un ottimo bando per qualsiasi impresa che debba mettere delle fondamenta per avviare una produzione di beni o servizi. Si tratta di un bando fatto per strutturare la novella società e ad anticipare alcuni investimenti necessari per ottimizzare i tempi di realizzazione del progetto imprenditoriale alla base. Studiandolo mi sono reso conto di quanto questa sia un’opportunità valida per imprese che hanno bisogno di macchinari e software necessari alla messa a terra del progetto. Per semplificare: se avete una produzione di sedie, questo bando è perfetto per realizzare la fabbrica.

Prima di cominciare, mettiamo subito in evidenza il primo fondamentale requisito: per partecipare a questa opportunità bisogna avere meno di 36 anni e/o donne, per ulteriori dettagli vi consiglio di visitare la pagina dedicata sul sito Invitalia. Messo questo in chiaro partiamo.

Per capire meglio come funziona l’iniziativa Nuove Imprese a Tasso Zero (NIT0) facciamo finta di dover presentare la nostra futura impresa. Il nostro progetto consiste nella produzione di sedie con una vena ecologica, chiamiamola ECOSedie ricordandoci che dobbiamo ancora costituire la relativa S.R.L. Ci sono leggere differenze se si presenta la domanda con l’impresa da costituire, con l’impresa costituita da meno di 36 mesi (Capo II) o costituita tra i 36 e 60 mesi (Capo III). Tutte le differenze le trovate sul sito di Invitalia, il presente articolo vuole essere un esercizio teorico per comprendere lo scopo generico del bando e come compilare la documentazione (che varia molto poco da Capo a Capo).

Accediamo all’area riservata di Invitalia e andiamo a compilare il bando per conto della nostra ECOSedie. 

Prima sezione: referente del progetto. Qua tutto molto facile, sono i miei dati, io sono il referente principale del progetto e dunque fornisco tutti i miei dati.

Seconda sezione: team di soggetti richiedenti. Anche qua devo aggiungere tutti i dati dei miei compagni di avventura. Attenzione però: tutti i partecipanti al progetto, me compreso, saranno valutati anche da un punto di vista professionale. 

La qualità più importante che deve avere tutta la domanda di finanziamento è la coerenza. Le competenze del team proponente, il progetto imprenditoriale e le spese devono avere un fil Rouge.

Terza sezione: contatti. Il mio numero di telefono lo so, andiamo avanti.

Quarta sezione: piano di impresa. Iniziamo ad inoltrarci nella parte più delicata della compilazione. Tipologia di investimento? Fabbrichiamo sedie, quindi produzione di beni. La finalità del progetto è Start-Up, stiamo iniziando da zero quindi mi sembra una scelta obbligata. Ambito produttivo: produzione di beni, anche commercio perché dobbiamo venderle le sedie ma la parte più consistente del progetto è legata alla produzione. Sulla stima tempi di conclusione possiamo dire che il bando mette un limite per concludere l’investimento di 24 mesi dunque per semplicità metto 24 mesi.

Ora arriviamo alla tabella del programma di spesa. Qua dobbiamo già avere ben chiaro qual’è il nostro progetto d’impresa in modo da assegnare il giusto importo di spesa per ogni categoria. 

Nel nostro caso il progetto prevede: 

  • Opere murarie: ristrutturazione del capannone dove sorgerà la mia fabbrica per l’assemblaggio delle ECOSedie. Questa spesa non può essere superiore al 30% del totale.
  • Macchinari, impianti e attrezzature: l’acquisizione di macchinari e impianti nuovi per l’assemblaggio delle ECOSedie. Attenzione, sono agevolabili solo le spese destinati all’acquisizione di beni comprati nuovi da listino.
  • Programmi informatici: mi serve un software gestionale per tenere traccia delle attività ed ottimizzare i processi produttivi.
  • Acquisto brevetti: posso acquistare o prendere in concessione il brevetto per la produzione delle sedie, poniamo caso che si utilizzi un metodo di produzione brevettato.
  • Spese in consulenza specialistica (limite del 5% sul totale) per capire come funzionano i macchinari o il gestionale che sto acquistando.
  • Le spese notarili ci saranno, devo costituire l’impresa se non altro.

Si può notare immediatamente dai limiti come Invitalia spinga per utilizzare l’investimento principalmente per programmi software, impianti e attrezzature che costituiscono la parte più consistente del mio progetto e penso della maggior parte dei progetti finanziati. 

Le consulenze specialistiche sono limitate al 5% e non ci sono altre spese generiche come ad esempio spese nel marketing ed ecc. La ratio potrebbe essere da una parte che si vuole avere prodotti precisi con prezzi facilmente verificabili e dall’altra che si incentiva la patrimonializzazione delle giovani imprese per dare a loro uno slancio pluriennale. 

A questo punto ci viene chiesto se vogliamo del capitale circolante. Direi di sì, se non altro ci compro le materie prime. Il capitale circolante è attribuito con un massimo del 20% dell’investimento complessivo dichiarato nella precedente sezione o e € 5,000. Stesso ragionamento vale anche per il fondo perduto che vale un 20% e un massimo di € 5,000.

Parlando di percentuali bisogna fare una precisazione che viene meglio con i numeri. Mettiamo che il mio progetto ECOSedie prevede:

€ 100,000 investimento complessivo che voglio effettuare nei primi 24 mesi

Richiedo NIT0 e mi concede il massimo di investimento che è pari al 90%.

€ 90,000 mi vengono accordati con finanziamento garantito con l’agevolazione NIT0 a tasso zero rimborsabili in anni 10. Di questi non posso aver chiesto più di € 27,000 in opere murarie e € 4,500 in consulenze specialistiche.

Mi viene inoltre, al termine dell’istruttoria, accordato una percentuale a fondo perduto del 20% ma avendo un limite di € 5,000 ne ricevo € 5,000.

Mi viene accordato anche il capitale circolante di € 5,000 ossia il massimo. 

Ricordo che non sono ammesse in alcun caso le seguenti spese: 

  • le spese relative a commesse interne;
  • investimenti di mera sostituzione di impianti, macchinari, ed attrezzature;
  • le spese effettuate con la modalità chiavi in mano;
  • le spese relative a impianti, macchinari ed attrezzature usati;
  • le spese relative a imposte e tasse;
  • le spese per beni o servizi acquistati da terzi che hanno relazioni con la società acquirente

Chiarito questo punto, il resto del bando è pura descrizione approfondita del progetto. Per non fare un articolo troppo lungo interrompo qua e le considerazioni sulle altre sezioni arriveranno forse in un prossimo appuntamento.

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