La vera sanzione da infliggere per la Russia

La rubrica d’oro di Krugman spiega come stanare le radici della ricchezza sovietica

Ogni giorno leggo con interesse la rubrica del premio Nobel per l’economia Paul Krugman sul New York Times. Il tema proposto dopo l’invasione russa in Ucraina penso sia illuminante[1].

Come adesso sappiamo, la Russia ha pianificato da tempo le operazioni di invasione. Inoltre, è da anni che Putin cerca di rendere il paese il più possibile indipendente dall’occidente. Nel corso degli anni ha ridotto la quantità di debito detenuto in dollari per evitare le conseguenze di una svalutazione del rublo. Assieme alla Cina ha cercato di promuovere un sistema dei pagamenti che aggirasse l’egemonia del dollaro e il sistema SWIFT. Lo SWIFT regola le transazioni internazionali tra banche e collega più di 11000 istituzioni finanziarie in più di 200 paesi. L’esclusione dal sistema è ad oggi la sanzione economica più importante a disposizione dell’occidente. Visti gli interessi commerciali che legano Europa e Russia e la nostra dipendenza energetica, difficilmente si opterà per questa soluzione.

Paul Krugman propone un’altra via, forse più incisiva. Fermare il riciclaggio di denaro da parte degli oligarchi russi e colpire i loro patrimoni nascosti all’estero. Secondo uno studio del 2015, la ricchezza nascosta all’estero dagli oligarchi russi ammonta ad un valore pari al 85% del pil russo. Anche l’Italia, un paese dove l’elusione e l’evasione fiscale sono fenomeni critici, impallidirebbe di fronte a questi numeri. Sarebbe come avere 1700 miliardi di euro nascosti in patrimoni all’estero. Perciò la Russia è indipendente dall’occidente, ma i ricchi sostenitori di Putin sono molto esposti all’occidente ed è un’opportunità da sfruttare. Queste sanzioni non intaccano l’economia dei nostri paesi e nemmeno i cittadini russi. Colpiscono direttamente chi si è arricchito supportando e sostenendo il dittatore russo.

Nel Regno Unito, il paese dove mi trovo per studio, pochi giorni fa hanno congelato gli asset di tre oligarchi e di cinque banche russe[2]. I britannici hanno minacciato di introdurre una legge per vietare l’acquisto di titoli di stato russi nel loro mercato se la Russia non avesse ridotto la minaccia. Evidentemente nei prossimi giorni ci si aspetta l’introduzione della legge. Pensate gli effetti se a farlo fossero tutti i paesi occidentali.

Siamo di fronte ad una situazione complessa e per molti privilegiati (come me) sconosciuta: una guerra sui territori europei. Una invasione dei territori europei. Trovare una soluzione non è sicuramente facile. L’Europa dovrà anche ragionare su un piano energetico europeo per contrattare come un ente unico con più potere contrattuale e per condividere le risorse per rendersi meno dipendente dai paesi che non condividono i suoi ideali. Per il momento bisogna decidere come ribattere a quanto accaduto e l’idea di Paul Krugman vale sicuramente la pena di essere aggiunta tra le varie opzioni a disposizione


[1] https://www.nytimes.com/2022/02/24/opinion/russia-ukraine-sanctions-offshore-accounts.html

[2] https://www.gov.uk/government/news/uk-hits-russian-oligarchs-and-banks-with-targeted-sanctions-foreign-secretary-statement

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